Monossido di carbonio, cos’è e come evitare intossicazioni dal gas ‘silenzioso’

Il monossido di carbonio è un gas incolore, inodore e insapore, altamente tossico per l’organismo.Il monossido di carbonio è un gas killer che uccide lentamente, senza lasciare scampo può essere sprigionato in sistemi di riscaldamento presenti all’interno delle abitazioni (caldaie, stufe, caminetti).

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Sconsigliato  in modo categorico l’utilizzo di bracieri come fonte di riscaldamento degli ambienti interni. I bracieri, infatti, sono responsabili nel 55% dei casi delle intossicazioni da monossido di carbonio avvenute negli ultimi anni sul territorio, seguiti dalle stufe a gas a tiraggio naturale e dalle caldaie a camera di combustione aperta e tiraggio naturale (36%) e, infine, dalle caldaie a camera di combustione stagna (9%).

E’ scorretto pensare che un apparecchio venga utilizzato solo nella stagione invernale in quanto l’utilizzo dell’acqua calda viene effettuato durante tutto l’anno e quindi caldaie e scaldabagni proseguono il loro funzionamento anche nella stagione primaverile ed estiva, e se associato all’assenza di controlli di manutenzione ordinaria e straordinaria, aumenta il pericolo di intossicazioni, causando gravi rischi che possono minare la sicurezza di tutta la famiglia e, talvolta, anche degli eventuali condomini.

Nel caso in cui non siano a disposizione mezzi di riscaldamento adeguati è ammesso l’utilizzo di piccoli riscaldatori elettrici dotati di termostato e marcatura “CE” o di stufe mobili da adoperare, in ogni caso, sempre in ambienti ben aerati, come previsto dalla normativa vigente e in conformità al libretto delle istruzioni del rivenditore/fabbricante.

DI COSA SI TRATTA

E’ un gas tossico, incolore, inodore, insapore e non irritante che, senza ventilazione adeguata, può raggiungere concentrazioni elevate. E’ un prodotto di combustione emesso dai motori a benzina, fornelli, stufe, generatori, lampade a gas, oppure che brucino carbone o legno. Come riportato dal ministero della Salute, il monossido si produce per combustione incompleta di qualsiasi materiale organico, quando nell’ambiente c’è poco ossigeno. Può essere inalato in modo impercettibile fino a raggiungere nell’organismo concentrazioni letali. Nelle abitazioni, in condizioni normali, i livelli sono compresi tra 1,5 e 4,5 mg/m3 . In presenza di processi di combustione, le concentrazioni interne possono superare quelle esterne e raggiungere livelli sino a 60 mg/m3 .

Si tratta di una molecola che si lega, più facilmente dell’ossigeno, all’emoglobina, la proteina che trasporta ossigeno nel sangue, asfissiando le cellule, ne consegue che il corpo, soprattutto il cervello, non riceve abbastanza ossigeno.

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Non è sufficiente una buona aerazione per smaltirlo perché come si lega facilmente ai globuli rossi, altrettanto difficilmente viene smaltito dalle cellule, per questo è necessario l’utilizzo di una terapia ricompressiva in camera iperbarica per il trattamento dei casi che rientrano nella possibilità di trattamento, non senza controindicazioni.

I SINTOMI 

Come riporta il portale epicentro.iss.it, l’esposizione a monossido di carbonio può provocare la morte quasi immediata di chiunque lo respiri. I sintomi più comuni dell’avvelenamento sono mal di testa, vertigini, debolezza, nausea, vomito, dolori al petto e stato confusionale. Persone addormentate o in stato di ubriachezza possono morire prima di avere i sintomi.

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COME PROTEGGERSI

Per prevenire gli effetti dannosi causati da questo pericoloso agente tossico, è necessario:

  • Sottoporre gli impianti di riscaldamento a una regolare manutenzione da parte di personale specializzato;
  • Tenere spenti negli spazi chiusi i motori degli autoveicoli;
  • Non usare mai un forno o un fornello a gas per riscaldare la casa;
  • Non utilizzare negli spazi chiusi i sistemi di cottura progettati per l’utilizzo all’aria aperta;
  • Non considerare una valida alternativa alla manutenzione degli impianti le apparecchiature rivelatrici della presenza di monossido;

Chiunque sospetti un avvelenamento da CO deve rivolgersi immediatamente a un pronto soccorso.


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